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Palle di Natale

La prima volta che l’ho sentito ero bambino. Un giorno mia madre lesse una di quelle catene di Sant’Antonio dal display del suo Nokia 3310. Ricordo che era in rima (cosa che già trovavo cringissima a 10 anni) e finiva con quel famoso detto:

Epifania, che tutte le feste si porta via.

Riflettevo su quanto sia (come tutti i detti) carico di emozioni. Quali? Dipende.

Di recente ho letto che sempre più persone si rivolgono allo psicologo durante le feste di Natale. Da qualche anno si parla di Christmas Blues (ne ho anche parlato in un articolo), ma non solo: problemi in casa, a lavoro, difficoltà personali o che riguardano una relazione… Insomma: è davvero così scontato vivere la fine delle feste con un senso di malinconia o di sconforto?

Mi torna in mente “Vacanze di Natale”, quando Riccardo Garrone se ne esce con: “Anche questo Natale… Se lo semo levato dalle palle!”, con un misto di esasperazione e sollievo. Però un conto è la giornata, un conto è il problema: i giorni finiscono da soli, ma i problemi, se non fai qualcosa, restano – rischiano di non finire mai.

Se stiamo ancora formulando buoni propositi per quest’anno, ecco un suggerimento: affrontare quel problema che ci assilla da giorni, settimane, mesi, anni. Evitare di metterlo sotto al tappeto, nella speranza/illusione che possa risolversi da solo.
Perché nel migliore dei casi, non migliorerà – nel peggiore, peggiorerà.

Natale è finito: smettiamola con le palle. Facciamo qualcosa.

P.S: ho intenzione di scrivere altri articoli così, che faranno parte di una rubrica a sé chiamata “Lampadine”. Per cui sì, avete appena letto… la terza lampadina. Che ne pensate? Lasciate un commento per farmelo sapere.

Qui di seguito vi lascio i link alle lampadine precedenti:

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