Lavoro spesso con giovani adulti e adolescenti che lamentano una forte ansia per il futuro. Si manifesta attraverso preoccupazioni eccessive riguardanti la vita privata e il lavoro, insieme a sintomi fisici come, ad esempio:
- Mal di testa;
- Inappetenza;
- Disturbi del sonno;
- Stanchezza generale.
Spesso, inoltre, si arriva a farsi domande importanti come:
- Qual è il lavoro giusto, o l’università giusta, per me?
- Che persona voglio essere?
- Sto perdendo tempo?
- È questa la vita giusta per me?
Si tratta di questioni che tutti, prima o poi, ci poniamo nella vita. Tuttavia, in alcuni casi, può essere talmente difficile trovare una risposta che possono insorgere un’ansia eccessiva o problemi più gravi.
Proseguire gli studi o lavorare?
La fine della scuola mette di fronte ad una scelta: lavorare o proseguire gli studi?
Alcuni report recenti dimostrano che è sempre più difficile trovare lavoro con il solo diploma. Per questo motivo, sempre più giovani scelgono di prendere lauree, specializzazioni e master per aumentare le possibilità di trovare un impiego. In questo modo, però, l’ingresso nel mondo del lavoro arriva più tardi, così come l’indipendenza economica e il momento di andare a vivere da soli, tappa fondamentale della vita adulta.
In questa situazione, il confronto con gli altri può far insorgere invidia, sconforto e forte ansia, ma anche il timore di aver perso tempo e di aver fatto scelte sbagliate. Fattori, questi, che spesso possono rendere difficile, se non impossibile, proseguire gli studi.
Chi sceglie di lavorare da subito, invece, potrebbe trovarsi insoddisfatto del proprio lavoro e viverlo in modo disimpegnato, andando alla costante ricerca di impieghi migliori. Negli ultimi anni si è parlato molto di questa tendenza, nota come Quiet Quitting (abbandono silenzioso).
Cambiare lavoro può essere ragionevole e naturale in alcuni momenti. Tuttavia, passare continuamente da una situazione lavorativa all’altra non solo è stressante in sé, ma può anche generare ansia per l’idea di aver fatto scelte sbagliate, di aver perso tempo o per non riuscire a realizzare progetti di vita.
Il ruolo dei social network
Un fattore da non sottovalutare riguarda i social network come Facebook, Instagram e TikTok. Questi strumenti, se da un lato facilitano i contatti tra persone, dall’altro favoriscono un confronto sociale quotidiano attraverso post e stories.
Questo paragone costante con altri utenti o influencer, può alimentare un senso di fallimento, di inferiorità e rassegnazione rispetto alle proprie condizioni di vita, rendendo difficile immaginare un cambiamento o un futuro migliore.
Ansia per il futuro: quando preoccuparsi?
Una certa ansia per il futuro può essere considerata normale, se non auspicabile. Infatti, può rivelarsi la giusta spinta per definire meglio le proprie condizioni di vita e assicurarsi il futuro dei sogni.
D’altro canto, un’ansia eccessiva può diventare una vera e propria zavorra che rende difficile vivere giorno per giorno, generando sintomi cronici come:
- Pensieri ossessivi riguardanti il lavoro, la vita sentimentale e l’andarsene via di casa;
- Aumento dell’irritabilità e dei conflitti con familiari e partner;
- Attacchi di panico;
- Alterazione dell’umore, da lieve fino a un vero e proprio quadro depressivo;
- Ritiro sociale;
- Sintomi psicofisici dovuti a forte stress (mal di testa, disturbi gastrointestinali, tensione muscolare, spossatezza ecc.).
Di fronte a uno di questi segnali, è importante riconoscere l’esistenza di un problema e rivolgersi ad un professionista, in modo da definire un piano per risolvere la situazione.
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